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Segnavento [outro]
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Mattak
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Fumo roccia lunare Mentre guardo 'sto Sole che si appoggia sul mare E mi sento leggero come il vento nel cielo Come il rumore di ogni goccia in una pioggia autunnale C'è chi mi tradisce usando cento lame (Ehi) Ma imparo da chi mi ferisce a perdonare Il vento sale e mi rapisce con il temporale Poiché il cielo mi capisce se mi sento male In quelle notti qui c'è un gelo spietato Alzo lo sguardo volto verso il cielo stellato Ci cammino con gli occhi e parе un sentiero sterrato Chе fa sembrare l'ignoto ed ogni mistero svelato Per il mio ego ogni pensiero è sprecato (Ah) A volte penso così forte che poi cedo stremato (Sì) Sento le pare, sto per dissolvermi E a pensare che a risolvermi ci avevo davvero sperato... Scherzi per caso? Non sono un genio, ti pare? Non metto pezzi nel naso ma sono pregno di pare (Ehi) Sembra che quando sono nato mi hanno dato tutti i pezzi del puzzle ma senza il disegno finale Se mi sale l'odio non riesco a restare sobrio (No) Forse questa ansia ti pare poco (Ah) Brillo e oscillo come una barca col maremoto Sperando invano di trovare ciò che mi manca a colmare il vuoto Pattino sul ghiaccio Si blocca tutto come quando mi agito sul palco Mi duole per la morte del mio animo (E) E ci scrivo storie ma nel cuore della notte perché ha un battito più alto Il passato mi ha visto e da meschino è passato dritto Ho il vento dell'ovest a ogni respiro (Sì) Sento le cose, poi nei fogli descrivo ma stando zitto E l'istinto dice che il mio destino è già stato scritto Mi sento annegare, non trovo casa mia Se faccio un'analisi del sogno Questa non è realtà ma una paralisi del sonno Ma continuo a camminare, sto seguendo la scia Sento la voce di mia madre: "Sta' attento" A volte guardo fuori ma la chiave sta dentro La forza del mare, sento la sua energia Se faccio un'analisi del sogno Questa non è realtà ma una paralisi del sonno Spero di arrivare, mentre sento che c'è La voce di mia madre: "Sta' attento" A volte guardo fuori ma la chiave sta dentro (Ohoh, ohoh, ohoh, ohoh) A volte guardo fuori ma la chiave sta dentro A volte guardo fuori ma la chiave sta dentro Mezzo svizzero, mezzo Calvino, Italo Icaro ucciso dal Sole, ne ambivo l'impeto Sembra che non c'è un nesso né un filo ma scrivo Pindaro E spesso parlo la lingua del buio, bambino indaco Ho chiesto all'infinito perché sono vivo Mi ha dato una risposta che è più simile a un insegnamento E così continuo questo mio cammino Spinto da una forza invisibile come un segnavento Ho chiesto all'infinito perché sono vivo Mi ha dato una risposta che è più simile a un insegnamento E così continuo il mio cammino Spinto da una forza invisibile come un segnavento Rifletti
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